Il significato della festa dell’Assunta

L’Assunzione di Maria al cielo in corpo e anima è un dogma relativamente recente. Lo proclamò il papa Pio XII nel 1950 e tale verità di fede è stata riaffermata nel Concilio Vaticano II che confessa con queste parole il credo della Chiesa: “La Vergine immacolata, preservata immune da ogni macchia di colpa originale finito il corso della sua vita terrena, fu assunta alla celeste gloria in anima e corpo e dal Signore esaltata quale regina dell’universo per essere così più pienamente conforme al figlio suo, Signore dei signori (cfr. Ap 19,16) e vincitore del peccato e della morte. (LG 59)

L’Assunzione della Vergine Maria è una partecipazione singolare alla risurrezione del suo Figlio Gesù e un anticipazione della risurrezione di tutti i credenti. Ella vive già quello che ogni credente, la Chiesa tutta, e tutta l’umanità anela vivere un giorno:la vita piena in Dio, la vita nuova del suo Figlio Gesù. La liturgia bizantina celebra questa meraviglia che Dio ha compiuto in Maria con queste parole:

“Nella tua maternità hai conservato la verginità; nella tua dormizione non hai abbandonato il mondo, o Madre di Dio. Sei passata alla vita, tu che sei la Madre della Vita, e con la tua intercessione liberi le nostre anime dalla morte”.

La Madre di Cristo è glorificata come regina universale. Colei che nell’Annunciazione si è dichiarata “la serva del Signore” imitò fedelmente durante tutta la sua vita terrena il suo Figlio.

Maria Santissima ha mantenuto senza esitazioni la sua maternità, “fino al perpetuo coronamento di tutti gli eletti” (LG 62) e “dopo la sua assunzione in cielo non ha interrotto questa funzione salvifica, ma con la sua molteplice intercessione continua a ottenere i doni che ci assicurano la nostra salvezza eterna. Con la sua materna carità si prende cura dei fratelli del Figlio suo ancora peregrinanti e posti in mezzo a pericoli e affanni, fino a che non siano condotti nella patria beata”. (ibid .).

Maria ci precede nella Gerusalemme celeste. E come afferma ancora il Concilio vaticano II, “la madre di Gesù, mentre in cielo, dove è già glorificata nel corpo e nell’anima, costituisce l’immagine e l’inizio della Chiesa che dovrà avere il suo compimento nell’età futura, così sulla terra brilla ora innanzi al peregrinante popolo di Dio quale segno di sicura speranza e di consolazione, fino a quando non verrà il giorno del Signore” ( LG 68)

Invochiamola con le differenti formule e preghiere donateci dalla grande tradizione della pietà mariana della Chiesa madre. Penso alla breve, profondissima e dolce preghiera dell’Ave Maria, e alla bellissima supplica della Salve Regina, con la quale invochiamo la Santa Vergine Maria come “vita, dolcezza e speranza nostra”

don Marcelo