Quando Nicolao nacque a Sacheln (Canton Obvaldo), nel 1417, Morcote era saldamente sotto il governo del duca di Milano, Filippo Maria Visconti.
Per i primi 50 anni, la sua vita ebbe un corso lineare: contadino come i suoi avi, è uno stimato cittadino della sua comunità. Nel 1440 e nel 1444 partecipa come soldato e come ufficiale alle guerre dei confederati contro gli Asburgo. A 30 anni, si costruisce una casa e sposa la sedicenne Dorothee Wyss, da cui avrà cinque figlie e cinque figli.
Partecipa attivamente alla vita politica, come consigliere e come giudice, e sono apprezzate le sue doti di mediatore.
Nicolao riconosce chiaramente di quale male soffre la sua epoca. Egli osserva i cuori degli uomini che, sia nella vita privata che in quella pubblica, non hanno occhi se non per i loro interessi. Questa consapevolezza lo fa ritirare dalla vita pubblica, lo porta a cercare la solitudine, la penitenza.
Una voce interiore gli chiede di lasciare le cose del mondo e ritirarsi. Ma come coniugare questa chiamata con le responsabilità famigliari? Dopo due anni di tormenti, Dorothee acconsente alla sua vocazione e così, il 16 ottobre del 1467, giorno di San Gallo, veste l’abito del penitente e lascia famiglia, casa e campi per incamminarsi verso nord. Si tratta di una scelta incomprensibile agli occhi dei suoi compaesani. Nei pressi di Basilea, una visione gli fa capire che non è quella la direzione da seguire. Torna verso la sua terra e si insedia vicino ad un ruscello nella valle del Ranft, a poche centinaia di metri dalla casa della sua famiglia. Qui, nell’anno successivo, gli abitanti della zona gli costruiscono una casupola ed una cappella.
Si diffonde la voce, poi confermata dalle indagini delle autorità civili ed ecclesiastiche, che fra Nicolao (Bruder Klaus) non si nutra d’altro che dell’Eucarestia. La sua fama di santità attrae persone di ogni classe sociale, che chiedono a lui consiglio e guida. Nicolao gode della fama di pacificatore e viene scelto sempre più spesso quale mediatore nei conflitti politici o ecclesiali.
Nel 1881 un suo consiglio alla dieta di Stans scongiura una guerra civile tra confederati. Nel 1482 viene interpellato nella diatriba tra la città di Costanza e la Confederazione. Nel 1483 il duca di Milano invia un proprio emissario per avere consiglio rispetto alle relazioni da tenere con i Confederati per evitare una guerra.
A 70 anni, il 21 marzo del 1487, fra Nicolao muore.
Rimane a noi la sua preghiera personale:
“Mio Signore e mio Dio,
togli da me tutto quello che mi allontana da te.
Mio Signore e mio Dio,
dammi tutto quello che porta a te.
Mio Signore e mio Dio,
toglimi a me e dammi tutto a te”.
Il 15 maggio 1947 viene canonizzato da papa Pio XII che lo proclama patrono della Svizzera.
Paolo Crugnola